La Sei giorni delle rose si è conclusa nel migliore dei modi per la Arvedi cycling. Il nostro Davide Plebani, in coppia con Michele Scartezzini, vince una delle competizioni su pista con maggior prestigio e si conferma atleta di punta del settore, a livello internazionale.
Leaders in classifica generale dal secondo giorno, Plebani e Scartezzini si sono assicurati la vittoria ieri durante l’ultima prova del giro lanciato, dopo una settimana decisamente impegnativa e combattuta.
“Ero molto teso ieri – racconda Davide Plebani -, il risultato non era scontato. Dopo il successo nel giro lanciato abbiamo capito di avere un buon vantaggio e abbiamo affrontato il resto in atteggiamento di difesa, riuscendo a portare a casa la vittoria”.
Plebani e Scartezzini hanno chiuso la competizione con 101 punti, unica coppia a giri pieni.
“Si tratta di un risultato importante, sono molto contento – continua Plebani -. Ringrazio Michele, il mio compagno della Sei giorni, e ringrazio il mio team, la Arvedi cycling, perché ci permette di svolgere la doppia attività (pista e strada) ad alto livello e asseconda le nostre potenzialità, aiutandoci a migliorare ulteriormente. Mi trovo benissimo in questo team e credo che il progetto ambizioso di inizio anno stia già dando ampiamente i suoi frutti: stiamo ottenendo ottimi risultati sia in pista che su strada e penso si possa solo migliorare, portando con noi nuovi talenti il prossimo anno e continuando su questa linea, che si sta dimostrando vincente!”
Grande soddisfazione, infatti, in casa Arvedi cycling. Plebani ha chiuso al meglio una settimana già ricca di risultati importanti. Ricordiamo la vittoria di Stefano Moro nello scratch classe 1 e gli ottimi risultati di Francesco Lamon, più volte vincitore, con Liam Bertazzo, nel giro lanciato.
Per Plebani, Lamonn, Moro e Giordani ora inizia la dura preparazione in vista dei Giochi Europei di Minsk, con la maglia della Nazionale. Il prossimo appuntamento su strada per la Arvedi cycling, invece, è per sabato 15 e domenica 16 giugno alla 2 giorni di Brugnera (Pordenone).
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